Un prodotto totalmente biologico sviluppato recentemente sembra avere il potenziale per permettere al bamboo di vivere ancora piu’ a lungo. Se si rivelasse veramente efficace, consentirà di impiegare maggiormente questo materiale tradizionale per la costruzione di mobili ed edifici e alleviare cosi’ la tensione sulle foreste, ormai stremati polmoni della terra.
Materiale molto abbondante e di facile crescita, in Indonesia il bamboo e’ da sempre utilizzato per la costruzione di mobili da interno e da esterno, oltre che nell’edilizia. Nella ricerca di un’alternativa al legno massiccio (causa di deforestazione galoppante), da circa una ventina d’anni numerosi architetti internazionali e designer di interni hanno inoltre riscoperto le incredibili qualita’ estetiche e funzionali di questa pianta. Ma la vulnerabilita’ del bamboo a parassiti e agenti atmosferici ne ha finora impedito la longevita’ e quindi l’uso su larga scala.
Il primo nemico del bamboo e’ infatti il clima: il sole e la pioggia dei tropici mettono a dura prova i mobili e gli edifici costruiti con questo materiale. A questa latitudine, le due stagioni si susseguono alternando ogni sei mesi sedute di sole bruciante a sedute di pioggia battente. I lunghi periodi di esposizione ad agenti atmosferici cosi’ violenti fanno perdere al bamboo le sue qualita’ funzionali piu’ rapidamente che a un tipo di legno dalla resistenza maggiore.
“Una delle soluzioni ecologiche per ovviare l’effetto di essiccazione provocato dal calore, e’ l’applicazione regolare di olio di Tung, un olio ricavato da un albero di origine cinese. Per il problema degli effetti dell’umidita’ che fa marcire il bamboo e attira i funghi si puo’ invece utilizzare un antifunghicida a base di cannella, ma per prevenire i funghi bisogna soprattutto evitare di mettere il bamboo a diretto contatto con la terra.” spiega Thierry Cayot, costruttore di mobili ecosostenibili ed esperto di prodotti ecologici per il legno.
“Altri nemici pericolosi”, informa Thierry, “sono gli insetti xilofagi come i vermi del legno e le termiti, parassiti che si trovano gia’ all’interno del tronco quando il bamboo viene tagliato.”
Il metodo tradizionale per eliminare le termiti era immergere il bamboo nell’acqua di mare per un mese, ma oggi in Indonesia il metodo piu’ utilizzato e’ il cherosene che, oltre ad essere un prodotto tossico, e’ inoltre molto caro e il suo effetto dura solo due anni. Un altro prodotto impiegato nella lotta ai parassiti e’ il borace ma anche questo ha un effetto limitato nel tempo.
Consapevole delle potenzialita’ del bamboo e delle problematiche della deforestazione Asali Bali, un’azienda di mobili sostenibili franco-indonesiana, ha dunque sovvenzionato le ricerche per la messa a punto di un prodotto naturale che protegga il bamboo dagli attacchi dei parassiti e contro le intemperie. Il gruppo di chimici sostenuti dall’azienda ha sviluppato un trattamento biologico e naturale chiamato Freemite che garantisce la protezione del bamboo per oltre vent’anni. Il prodotto e’ stato sviluppato migliorando l’effetto del borace tramite l’aggiunta di olio di neem, e combinandolo con la canfora, anti-ruggine naturale. Il trattamento, iniettato in profondita’ nelle fibre, agisce da repellente per gli insetti e allo stesso tempo protegge il legno, creando una patina che gli da’ piu’ resistenza.
Freemite e’ attualmente sotto esame presso la Sucofindo, la Superintending Company of Indonesia, per valutarne doti, effetti e conseguenze. In caso di esito positivo, il prodotto potra’ essere commercializzato al pubblico internazionale e il bamboo potrebbe di fatto costituire una valida opzione nella costruzione di mobili ed edifici sostenibili; un’innovazione che oltre a soddisfare gusti estetici ed esigenze economiche e funzionali contrasta il saccheggio delle foreste pluviali.
Pubblicato su Greenews